Sua Eminenza Paljin Tulku, Lama del Monastero Buddhista di Graglia, festeggia i 30 anni sul trono di Atitse in Ladakh (India). Unico Lama italiano riconosciuto come la reincarnazione di un Maestro tibetano vissuto in Ladakh nel 1600, è stato insediato nel 1995 sul trono di uno dei luoghi dove hanno meditato i più famosi yogi dell’antico Tibet.
Ha appena fatto rientro in Italia, il ven. Lama Paljin Tulku Rinpoce, dopo i festeggiamenti per il 30° anniversario del suo insediamento sul trono di Atitse nel Ladakh (India). Il Ladakh, regione del nord dell’India situata ai piedi dell’Himalaya e culturalmente profondamente legata al Tibet, è da secoli un crocevia di spiritualità e un centro vitale del buddhismo vajrayana.
La cerimonia si è svolta il 23 agosto 2025 nel monastero di Lamayuru alla presenza di una folta rappresentanza di monaci appartenenti a tutti i monasteri Drikung Kagyu del Ladakh.

Noto per la sua instancabile attività di diffusione del Buddhismo in Occidente e per la convinta promozione del dialogo interreligioso in Italia e all’estero, Lama Paljin è l’unico italiano ufficialmente riconosciuto come la reincarnazione di un Maestro tibetano vissuto in Ladakh nel 1600.
Il suo riconoscimento ha avuto luogo informalmente nel 1987 da parte di Sua Eminenza Togdan Rinpoche, capo del lignaggio Drikung Kagyu del Ladakh e riferimento per tutte le Scuole del buddhismo tibetano presenti in quella regione, situata ai piedi della catena himalayana.
La cerimonia formale di insediamento si è però svolta otto anni dopo, perché soltanto in quel momento Arnaldo Graglia, ovvero il monaco Tenzin Nyinje (il cui nome significa colui che insegna la compassione), ha accettato il ruolo e le responsabilità che competono a un Lama reincarnato con il nome di Paljin Tulku (che significa la reincarnazione di colui che dispensa in abbondanza la salvezza spirituale). Nel 1995 è stato insediato sul trono del monastero di Atitse, un luogo di ritiri dove hanno meditato i più famosi yogi dell’antico Tibet.
Con questo titolo, Sua Eminenza Paljin Tulku è entrato anche a far parte dei Maestri che reggono il monastero di Lamayuru, uno dei più antichi e grandi centri di tradizione tibetana, i cui 430 monaci odierni vivono nel monastero e nei templi dei vicini villaggi.
L’eremo di Lamayuru, che è diventato nei secoli un luogo sacro per i buddhisti di tutte le Tradizioni, fu fondato nell’anno 1000 dal Mahasiddha Naropa, un mistico buddhista indiano considerato il più grande erudito dell’Università monastica di Nalanda.
Qui ha avuto luogo nel 1995 l’insediamento ufficiale del Lama Paljin Tulku nel corso di un solenne cerimonia svoltasi nel tempio. Lo stesso dove trent’anni dopo, il 23 agosto 2025, i monaci hanno onorato questo loro Maestro con un’altrettanta solenne cerimonia beneaugurale.
In questa circostanza, una delegazione dei notabili del villaggio di Lamayuru ha voluto rendere omaggio a Sua Eminenza Paljin Tulku Rinpoce per ringraziarlo delle diverse iniziative intraprese nel corso degli anni dal Centro Mandala di Milano a favore di una popolazione disagiata e ancora duramente colpita nei giorni scorsi da un’inondazione che ha distrutto case, campi e strade.

La visita di Sua Eminenza Paljin Tulku Rinpoce si è conclusa con un caloroso arrivederci nel segno della pace e della fratellanza che lega Lamayuru alle comunità del Centro Mandala di Milano, del Monastero Samten Ling di Graglia Santuario e del Centro Deualing di Merano, fondati da questo importante Maestro e frequentati ogni anno da centinaia di praticanti e simpatizzanti provenienti da ogni parte d’Italia e da molti paesi stranieri.